| (Testo CEI74) 22 Sofferenze e speranze del giusto
Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora». Salmo. Di Davide.
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»: sono le parole del mio lamento.
Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo.
Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati;
a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi.
Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico».
Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta.
Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce.
Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere.
E' arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto.
Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi,
posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano:
si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto.
Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita.
Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele;
perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del misero, non gli ha nascosto il suo volto, ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.
Sei tu la mia lode nella grande assemblea, scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: «Viva il loro cuore per sempre».
Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli.
Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni.
A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere. E io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l'opera del Signore!».
| (Testo TILC) 22 (21) Grido di angoscia e canto di ringraziamento
Per il direttore del coro. Sulla melodia 'La cerva dell'aurora'. Salmo di Davide.
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché rimani lontano e non mi aiuti? Perché non ascolti il mio pianto?
Di giorno grido, mio Dio, e tu non rispondi, anche di notte, e non trovo pace.
Eppure tu, il Santo, abiti fra noi, in mezzo a Israele, popolo che ti loda.
In te sperarono i nostri padri: hanno sperato e li hai condotti in salvo,
ti chiesero aiuto e li hai liberati, si sono fidati e non sono rimasti delusi.
Ma io sono un verme, non sono più un uomo; la gente mi insulta, tutti mi disprezzano.
Ride di me chiunque mi incontra, storce la bocca, scuote la testa e dice:
'Metta la sua fiducia nel Signore, lo salvi lui, lo liberi, se lo ama davvero!'.
Signore, tu mi hai tratto dal ventre di mia madre e tra le sue braccia mi hai fatto riposare.
A te sono stato affidato fin dalla nascita, fin dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio.
Non stare lontano da me, sono in pericolo e non c'è chi mi aiuta.
I nemici mi circondano come mandrie di tori, mi accerchiano come bufali enormi,
ruggiscono come leoni feroci, contro di me spalancano la bocca.
Le mie forze se ne vanno come acqua che scorre, le mie ossa sono tutte slogate, il mio cuore si scioglie come cera.
Sono inaridito come terra secca e la lingua mi si attacca al palato: mi hai portato a un passo dalla morte.
Una banda di malvagi mi circonda, mi accerchiano come un branco di cani, mi hanno legato mani e piedi.
Sono ridotto a pelle e ossa: mi stanno a guardare soddisfatti.
Già si dividono i miei vestiti e la mia tunica tirano a sorte.
Signore, non stare lontano da me: sei tu la mia forza, corri in mio aiuto.
Difendi la mia vita dalla spada, strappala dalle unghie di quei cani.
Salvami dalla bocca dei leoni, liberami dalle corna dei bufali. Signore, mi hai ascoltato.
Parlerò di te ai miei fratelli, canterò le tue lodi in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi che credete in lui; glorificatelo, figli di Giacobbe; adoratelo, gente d'Israele.
Il Signore non mi ha respinto, non si è vergognato della mia miseria, non mi ha voltato le spalle: egli ha raccolto il mio grido di aiuto.
Per quel che hai fatto ti loderò nella grande assemblea, ti offrirò i sacrifici promessi davanti ai tuoi fedeli.
Vengano i poveri e mangino a sazietà, lodino il Signore quelli che lo cercano: a loro, lunga vita per sempre!
Lo ricordino le nazioni della terra, si convertano tutte al Signore, davanti a lui pieghino il ginocchio tutte le famiglie dei popoli:
perché il Signore è il sovrano, egli regna su tutti i popoli.
A lui si inchineranno i potenti della terra si prostreranno a lui tutti i mortali, tutti quelli che scendono nella tomba.
I miei discendenti serviranno il Signore, di lui si parlerà alle nuove generazioni.
A tutti quelli che nasceranno si dirà: 'Questo ha fatto il Signore per salvarci!'.
| (Testo CEI2008) 22
Le sofferenze e la gloria del giusto
Al maestro del coro. Su «Cerva dell'aurora». Salmo. Di Davide.
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido!
Mio Dio, grido di giorno e non rispondi; di notte, e non c'è tregua per me.
Eppure tu sei il Santo, tu siedi in trono fra le lodi d'Israele.
In te confidarono i nostri padri, confidarono e tu li liberasti;
a te gridarono e furono salvati, in te confidarono e non rimasero delusi.
Ma io sono un verme e non un uomo, rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai affidato al seno di mia madre.
Al mio nascere, a te fui consegnato; dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Non stare lontano da me, perché l'angoscia è vicina e non c'è chi mi aiuti.
Mi circondano tori numerosi, mi accerchiano grossi tori di Basan.
Spalancano contro di me le loro fauci: un leone che sbrana e ruggisce.
Io sono come acqua versata, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si scioglie in mezzo alle mie viscere.
Arido come un coccio è il mio vigore, la mia lingua si è incollata al palato, mi deponi su polvere di morte.
Un branco di cani mi circonda, mi accerchia una banda di malfattori; hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa. Essi stanno a guardare e mi osservano:
si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Libera dalla spada la mia vita, dalle zampe del cane l'unico mio bene.
Salvami dalle fauci del leone e dalle corna dei bufali. Tu mi hai risposto!
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli, gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe, lo tema tutta la discendenza d'Israele;
perché egli non ha disprezzato né disdegnato l'afflizione del povero, il proprio volto non gli ha nascosto ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
Da te la mia lode nella grande assemblea; scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano; il vostro cuore viva per sempre!
Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra; davanti a te si prostreranno tutte le famiglie dei popoli.
Perché del Signore è il regno: è lui che domina sui popoli!
A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere; ma io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: »Ecco l'opera del Signore!».
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